Alimentazione e buddismo

L’alimentazione è un fattore di primaria importanza per mantenere il nostro corpo sano. Una dieta equilibrata e bilanciata è in grado di prevenire malattie spesso diffuse nei paesi sviluppati, un consumo eccessivo di carne e alimenti che hanno subito procedimenti industriali sono la causa di patologie che fino ad alcuni decenni fa erano rare. E' importante cambiare l'approccio con il cibo, consapevolmente. Bisogna capire che alimentarsi significa nutrire il proprio corpo affinché ci sostenga nella pratica spirituale. Abitualmente la mente associa il cibo con la sensazione del piacere e questa bramosità si manifesta anche quando mangiamo in fretta, questo modo di agire dovrebbe essere corretto da tutte le persone e non solo da chi intende praticare il sentiero di Buddha Gautama.


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Gli stessi nutrizionisti consigliano di moderare alimenti di origine animale e affermano che una dieta vegana sia in grado di nutrire e addirittura di curare l'organismo. Nel buddismo, una dieta vegetariana è imprescindibile, uno dei cinque precetti prevede di non uccidere alcun essere vivente. Normalmente un monaco come un laico praticante non mangia cibi solidi dopo il mezzogiorno, per i monaci talvolta si tratta di un solo pasto al giorno, che viene offerto loro dai fedeli nella tradizionale elemosina del mattino. Mangiare poco quindi o mangiare il necessario è un'atto di consapevolezza che trova riscontro anche nella scienza, è stato dimostrato che mangiare poco e spesso riduce il rischio di ammalarsi.
Il consumo di carne è la prima causa di inquinamento atmosferico e responsabile del surriscaldamento globale, molto di più di quello che industrie e automobili producono. Ogni giorno l'uomo è responsabile di una carneficina di animali e quegli stessi animali stanno uccidendo uomini attraverso le malattie, diventando la terza causa di morte dopo alcol e fumo. La carne quando è cotta rilascia tossine ed è per questo motivo che nel buddismo la carne viene definita come un'alimento forte e inquinante, mentre i vegetali sono considerati leggeri quindi più assimilabili e nutrienti.
In realtà privarsi di tali cibi, o moderarne l’assunzione implica solo un’educazione alimentare e civica che ogni individuo dovrebbe rispettare al fine di non recare danno a se stesso e agli altri.        

Non voglio prolungarmi più di tanto sulle malattie associate ad una scorretta alimentazione o all'inquinamento dovuto all'allevamento di bestiame. Piuttosto intendo, in questo articolo, elencare i benefici di un’alimentazione basata sul consumo di vegetali e dare una panoramica del vegetarianesimo buddista.
Una dieta vegetariana, in alcuni soggetti è di ragione etica, ossia il rispetto della vita animale, per questa motivazione nel buddismo, la carne, non è prevista nella dieta di ogni praticante, in onor del vero la prima regola etica che ogni buddista deve rispettare e quella di non uccidere alcun essere vivente.
Nella religione buddista, prevalentemente dobbiamo parlare di latteo vegetarianismo, in altre parole è una dieta che prevede il consumo oltre ai vegetali, del latte.
Un buddista praticante e in particolare i monaci, si alimentano rispettando anche orari stabiliti, in genere non si mangia più niente dopo mezzogiorno. I monaci inoltre, mangiano solo cose a loro offerte, infatti sono i laici a cucinare per loro.
Non è chiaro se Siddharta fosse vegetariano oppure no in quanto nell'India di allora il consumo di carne era diffuso, al contrario di oggi. Alcuni insinuano che Siddharta morì a causa di carne avariata.
Molti buddisti praticanti, deviano il vegetarianismo assoluto, mangiando carne solo quando viene loro offerta, quindi a loro dire rispettando la regola di non uccidere alcun essere vivente, in quanto non sono loro ad averlo ucciso o contribuito alla morte acquistandolo, ad esempio.
Il consumo di vegetali nel buddismo, a mio avviso trova inoltre ragioni di tipo purificativo migliorando la pratica meditativa, è altresì vero che il consumo di vegetali implica una riduzione dei rischi legati a: cardiopatie, tumori, diabete, colesterolo ecc..